martedì, dicembre 29, 2009

CORBELLINI Gilberto; Perché gli scienziati non sono pericolosi. Scienza, etica e politica


Un libro lucido e coraggioso che dipinge un quadro molto chiaro di come sia cambiata la percezione della scienza nel mondo e in Italia, il titolo non felicissimo nasconde un testo di notevole interesse. Il libro è interessante per chi affronta questi argomenti per la prima volta in quanto vengono toccati tutti gli argomenti più importanti della diatriba in corso, dalle responsabilità di una certa visione della scienza da parte degli intellettuali laici ai mai sopiti attacchi alla scienza da parte delle chiese passando per le responsabilità di alcuni movimenti pseudoscientifici. Ma anche chi conosce le argomentazioni principali troverà due elementi di forte interesse e originalità, da un lato la ricostruzione della vicenda italiana e di come la scienza non sia mai riuscita a decollare veramente nel nostro paese (anche a causa del fuoco di sbarramento continuo cui è sottoposta) dall'altro lato troviamo la tesi innovativa del legare la nascita della democrazia allo sviluppo del metodo scientifico e ai filosofi naturali e considerare quanto un limitare la scienza potrebbe danneggiare la democrazia stessa. Il libro soffre un po' della tensione di voler affrontare gli argomenti in dettaglio e al contempo rivolgersi ad un pubblico vasto e generico. Tensione risolta dall'ottima bibliografia di cui è fornito il libro.


Perché gli scienziati non sono pericolosi. Scienza, etica e politica
Corbellini Gilberto
248 p., rilegato, € 16,00
Longanesi (collana Le spade), Milano 2009

Voto: 4/5