Partendo da quest'interessante interrogativo l'autrice decide di scoprire come la rappresentazione che le donne hanno del proprio corpo sia cambiato nella storia e quanto sia stato influenzato dalle scoperte della medicina e della tecnica. Con la precisione tipica di chi fa lo storico di professione l'autrice tenta di scrivere una storia del corpo femminile avvalendosi di tutti gli strumenti dello storico, dell'antropologo e dello scienziato che guarda al mondo con curiosità e disincanto.
Dopo aver analizzato a fondo il mutare del idea che le donne hanno del proprio corpo la Duden passa ad analizzare come sia cambiato il concetto della gravidanza dal tempo in cui era l'annuncio (di una senzazione tutta femminile) del primo movimento del bambino, ad oggi che è qualcosa di annunciato da un test chimico. Similmente è cambiato il signigicato del bambino atteso passato dall'essere un ente nascosto, appartenente al mondo dell'invisibile, ad una presenza in qualche modo estranea alla madre (anzi all'ambiente di crescita) che può dunque scomparire come accade nelle rappresentazione del feto usate dai cosidetti movimenti 'pro-vita'.
Ed è questo il collegamento che porta ad esaminare anche quanto sia cambiato il concetto di vita che ha subito una sacralizzazione simile a quella del feto.
Questo libro pubblicato nel 1991 in Germania e per la prima volta nel 1994 in Italia ci consente di affrontare argomenti non semplici con lo sguardo distaccato che permette di ragionare senza farsi travolgere dalle emozioni.
Il corpo della donna come luogo pubblico. Sull'abuso del concetto di vita
Duden Barbara
136 p., € 10,20
Bollati Boringhieri, 2003 (2')
ISBN: 88-339-0844-5
Voto: 5/5
5 commenti:
Questo è un libro interessante (e una delle mie prossime letture):
http://www.lescienze.it/specialrecensioni.php3?id=12686
Credo sia interessante sopratutto per i campani. Significativa la frase di Pietro Greco: finchè la massa non si approprierà della cultura scientifica rimarremo sempre indietro! Un saluto
Un blog molto interessante, solo peccato che non vengano segnalati tutti gli autori: non vedo i nomi dei traduttori. Per esempio, quello della Duden è a cura di Gina Maneri. Saluti!
@liseuse
grazie mi hai dato una buona idea, ora devo solo impormi di aggiornare il blog un po' piu' spesso
ciao!
Ciao, scusa se sono fuori tema, ma volevo ringraziarti per la visita. ^__^
complimenti per le recensioni , questo libro mi proporò di leggerlo, cultura, cultura viva la cultura
www.mypapyri.it
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