venerdì, luglio 28, 2006

VIANO Carlo Augusto, Le imposture degli antichi e i miracoli dei moderni

In questo saggio denso di sapienza, l'autore ci illustra la storia e lo sviluppo filosofico delle obiezioni (e delle giustificazioni) ai miracoli.

Il libro comincia con una breve introduzione in cui l'autore, non senza un pò di malinconia, ricorda il breve periodo del neoilluminismo italiano e c'illustra lo scopo principale del libro, ovvero riportare in uso la parola impostura.

Nel primo capitolo si parte dalle obiezioni degli antichi ai prodigi di maghi ed indovini basate sull'ordine del mondo di platonici e aristotelici e l'uso di miti e favole per educare e si prosegue nei secoli con il recupero della possibilita' dei miracoli a dispetto dell'ordine del mondo. Si prosegue poi con i dubbi degli autori cristiani che fin dai primi secoli avvertivano la necessità di distinguere tra miracoli (opera divina) e prodigi (opera di demoni e altre creature infernali). Si scoprono quindi le tante obiezioni nate nel mondo protestante ed i complessi legami che la scienza delle probabilità deve alla discussione sui miracoli. Il viaggio prosegue fino ai giorni nostri dove i pragmatisti, tra gli altri, sostengono che non è esperienza solo ciò conosciamo ma tutto ciò che partecipiamo, dunque l'esperienza religiosa, l'esperienza artistica, l'esperienza sociale hanno lo stesso valore dell'esperienza come intesa da illuministi e positivisti.
Il libro termina con l'idea dell'autore che comunque i miracoli dovrebbero essere riconosciuti come imposture pubbliche in quanto esperienze private limitate al sentire del singolo, dunque non possono essere le basi per le leggi degli stati in quanto non è possibile far valere le esperienze private di ognuno ma le sole esperienze pubbliche. La proposta è meno banale di quel che sembra perché recupera e valorizza l'idea di esperienza pubblica e dunque valida per tutti, quest'idea di esperienza fortemente ancorata nella realtà dei fatti nasce dalla pratica medica empirica (nata intorno al IV secolo e in parte legata allo scetticismo) che venne poi recuperata dalla medicina moderna (dalla metà del settecento), è una pratica che basa l'esperienza sull'osservato e su quel che funziona per tutti abituata dunque a scartare ciò che non è basato nel riscontrato; sottilmente l'autore c'invita a stringere le maglie di ciò che è esperienza che possa valere per tutti, e dunque recupera l'idea illuministica d'esperienza.

Il libro risulta sommamente interessante nel presentare lo sviluppo storico e filosofico del plurisecolare dialogo fiorito attorno a miracoli e prodigi. L'accuratezza storica, la completezza delle fonti e l'attenzione alla chiarezza permettono al lettore di cogliere pienamente quanto il dialogo sui miracoli abbia influenzato, ed influenzi, la nostra comprensione del mondo e della società.

Le imposture degli antichi e i miracoli dei moderni
Viano Carlo Augusto 157 p., brossura, € 16.00
Einaudi, 2005
Biblioteca Einaudi
ISBN 88-06-16098-2

Voto: 4/5

Nessun commento: